FolloWme 2014
La parola è l’involucro dell’essere, anzi di un essere nel mondo. La parola possiede un potere, che può essere dato o precluso, perché può godere di uno spazio di ascolto o, invece, essere profuga. Ci sono parole che vengono rifiutate, ma che potranno essere scoperte, trovate e prese. Le parole che vengono raccolte, anche se in un tempo lontano o attraverso percorsi più tortuosi, godono di un’appropriazione più intensa e intima di quelle che giungono per diffusione, abitudine e controllo di comunicazione. La parola incisa sui muri, scritta sulla strada o quella della corrispondenza mai spedita e abbandonata nelle cartelle cliniche dei degenti dell’ospedale psichiatrico di Volterra, trova oggi il suo ascolto, la sua visione e, soprattutto, la costruzione di una relazione a cui mirava.
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