FolloWme alla sua nona edizione propone una riflessione legata al viaggio di migrazione analizzato secondo una prospettiva dove la transitorietà è connessa con la sua stessa staticità: il tempo e lo spazio di un viaggio si decodificano attraverso le relazioni interpersonali, sociali e storiche che fluiscono, e allo stesso tempo, si immobilizzano.
Un viaggio di migrazione dura anni e passa per diverse tappe, fino alla sua meta dove si può supporre che ancora continui, in quanto “arrivare” non è sinonimo di “raggiungere”.
Si tratta di un viaggio che scorre dentro le città sia dell’Africa che dell’occidente, tanto che i suoi significati si decifrano da prospettive diverse come quelle della periferia, degli spazi informali e, forse, anche immaginari. Il verso di Dino Campana questo viaggio chiamavamo amore, col nostro sangue e colle nostre lacrime facevamo le rose ricorda un’azione generatrice e trasformativa. Raccogliere queste rose sarà il nostro viaggio verso l’altro e il suo desiderio di un altrove.

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